Regali di Natale e altre quisquiglie

Quando abbiamo deciso di partire dal sud con il nostro camper per esplorare l’Italia non immaginavamo di trovare realtà così meravigliose. Abbiamo passeggiato lentamente in questi paesini antichi e puliti, per le strade mattutine trovi i signori anziani che parlottano in gruppetti nelle piazze soleggiate del paese. Sembra che guardino tutto con occhi appannati ma basta una domanda a risvegliarli e renderli vispi.
– Mi scusi, dove andiamo per mangiare bene?
E l’occhio si apre.
– Andate là signorine, trovate a Marcello, gli dite che vi ho mandato io!
Ed è tutto un ringraziarsi e augurarsi buona giornata e non manca mai l’interesse, ci chiedono che facciamo, perché ci troviamo lì e ancora tanti auguri per l’attività e sorrisi che si distribuiscono senza paura.
I locali consigliati sono di solito di quelli antichi, che stanno lì da una vita, quelli che sono sopravvissuti pure a Tripadvisor e trovi l’adesivo tra un Padre Pio e una frase contro il malocchio. Dentro ci trovi le foto del proprietario e tutta la sua famiglia con i personaggi famosi che si vedono alla TV. Li vedi lì dentro, fotografati a sorpresa con la fronte unta mentre sorridono accaldati. La foto è messa vicino la macchina del caffè tra i vapori delle tazzine e le immaginette della Madonna.
Ci accomodiamo e mangiamo tutto quello che ci propone Marcello. Gli abbiamo detto che siamo vegetariane e lui ci dice subito che ha tutto per noi e che siamo nel posto giusto, perché la sua cucina è di quelle tradizionali, è la cucina del sud fatta di verdure buone e cucinate da sua moglie che le fa ancora come una volta. Arrivano fave e cicoria con la cipolla, zucchine in agrodolce, orecchiette alle cime di rapa e i broccoletti con le patate e tante altre cose che mi torna fame al solo pensarci.
Alla televisione dietro le mie spalle parte il TG, sta dicendo che al sud c’e la crisi e c’è la crisi ovunque. Vedo Marcello lanciare un occhio a sua figlia che serve ai tavoli come chi fa questo da una vita, e lo vedi che sospira, augurandosi che la crisi finisca presto. Mi viene in mente mia mamma che scongiura la crisi da quando a 18 anni mi ha visto scegliere un’università che non mi avrebbe dato un lavoro “sicuro”.
Il TG è finito, il pasto è finito e usciamo al sole e allo scirocco in questo gennaio senza pioggia. Per la crisi se ne parla un’altra volta stasera alle 20.00 insieme agli immigrati e al governo ladro. Saliamo sul camper, oggi abbiamo mangiato con 25€ in due, le strade luccicano e gli ulivi centenari sembrano far parte di un presepe montato a mano nella notte di ieri. Questo sud così diverso dalla TV, e noi che stiamo ancora a parlare di Nord e Sud e di quello che dice la TV. Noi intanto siamo in strada e vediamo cose talmente belle e persone appassionate che forse a volte conviene spegnerla sta TV.
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