
Guida Semiseria per Pantelleria.
Scegliere, vivere e sopravvivere sulla Perla Nera del Mediterraneo 🙂
La prima volta che siamo arrivate a Pantelleria era marzo di 3 anni fa. A Milano pioveva da così tanto tempo che avevo comprato gli stivali di gomma per guadare la città.
Ci trovavamo in gita a Palermo e non conoscevamo quest’isola ma soprattutto non sapevamo che ci fosse un piccolo aereo che da Palermo, in soli 40 minuti, ci avrebbe portato a visitare quella che presto sarebbe diventata casa nostra.
Dove si trova Pantelleria e come ci si arriva?
C’è la nave? Quante spiagge ci sono?
Ci sono i migranti come a Lampedusa?
Ma Pantelleria è come Lampedusa?
Cari amici, non lo so come si sta a Lampedusa ma se continuate a insistere prima o poi ci vado e ve lo dico.
Altra informazione importante: Pantelleria è grande 4 volte Lampedusa, e no, non potete venire e girarla a piedi. Con 83kmq, una montagna di 830mt sul livello del mare, i vulcani, oltre 90 sentieri di trekking, più di 20 diverse discese a mare, una più bella dell’altra, per non parlare dei ristoranti sparsi in tutta l’isola e le cantine vinicole locali dove assaggiare in degustazione zibibbo e passito… venire qui e non avere un mezzo sarebbe come avere Sky e guardare Rete4.Non ci sono migranti e non ci sono spiagge ma scogli di roccia lavica raffreddata dal mare. Quindi sono molto ma molto comodi, e inoltre sono bagnati da acque cristalline che anche se non sei pratico di immersioni, con una semplice maschera riesci a vedere i tantissimi pesci colorati e la flora marina: una spettacolo che difficilmente dimenticherete.
Ma la cosa più importante è che, non solo ci sono i voli per raggiungerla, e no, non sono quelli mililtari da 10 posti (una volta un signore mi ha guardato come fossi uno degli Altri di Lost) ma ci sono anche i voli di linea!
Ad esempio:
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Basta un whatsapp al 392.9643207!
Una volta arrivarono 2 turisti che non conoscevano l’esistenza di questi voli e arrivarono con la nave alle 6 e mezza al porto. Con spirito di sacrificio ci svegliammo presto e li andammo a prendere: erano due cenci. Anche noi, ma questa è un’altra storia.
Avevano trascorso 7 ore con la nausea di una gestante al terzo mese e ci guardavano come si guardano i monaci buddisti che hanno scelto l’isolamento tra gli altipiani dell’Himalaya. Quando gli abbiamo chiesto del perché erano venuti in nave ci furono attimi di grande imbarazzo.
Il giorno dopo prenotarono il ritorno in aereo: 25 minuti per Trapani.
Ps.: non fate come me, non dite al vostro parrucchiere che state per partire per l’isola del vento e volete una spuntatina.. il passaggio da Louise Brooks a Krusty il Clown è un attimo.
Avete prenotato il volo e non l’auto?
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